"Palermo, vaccini dal parrucchiere: sì alla proposta di Confesercenti"
POST MUTO!
Questo il primo impatto alla lettura di articoli come questo! Rimanere muti di fronte alle ingiustizie perpetrate di continuo nei confronti della categoria dei farmacisti di parafarmacia.
Muti e sgomenti!
Ci si deve chiedere infatti come sia possibile che in Italia possano essere messe in atto iniziative come quella di Palermo, che se pur lodevole negli intenti, i parrucchieri hanno maggior ascolto rispetto ad una categoria professionale come quella dei farmacisti di parafarmacia? (in Sicilia risultano essere presenti 721 parafarmacie – fonte www.comuni-italiani.it)
Questa nuova vicenda Siciliana evidenzia ancora una volta se ce ne fosse bisogno come una categoria divisa e mal rappresentata possa essere ignorata.
Divisa e mal rappresentata perché da anni ormai le massime istituzioni della categoria ignorano la realtà professionale delle parafarmacie nonché dei farmacisti che vi lavorano indicandole come un’anomalia da risolvere.
Si evita quindi di utilizzare a pieno una risorsa solo perché possa essere mantenuto lo Status quo ante che garantisce a pochi di mantenere i propri privilegi.
Ci rivolgiamo ancora una volta alle istituzioni ed ai sindacati di categoria.
E’ ovvio oramai che il numero di farmacie territoriali non è più sufficiente a soddisfare le nuove esigenze della popolazione. L’ostinazione a bloccare la professionalità dei farmacisti che lavorano in parafarmacia mette nelle condizioni la politica di trovare alternative come i centri vaccinali dai barbieri, il CUP dal tabaccaio e i test fai-da-te al supermercato.
Risultato finale? Un bel velo di ridicolo su tutta la categoria.
Quindi muti o esuli all’interno di una categoria!
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