Una denuncia che nel 2021 non avremmo voluto fare visto il nostro appello del 2020, e considerato che quando si parla di beneficienza non si dovrebbero fare calcoli politici o di appartenenza di categoria.
Invece ci risiamo, la nostra richiesta ufficiale di far partecipare le parafarmacie all’iniziativa di beneficienza “Giornata di Raccolta del Farmaco” del Banco Farmaceutico e stata di nuovo cassata.
Motivo? Ci è stato detto che non ci accettano perché Federfarma non ci vuole poiché noi con loro siamo come “cani e gatti” (testuali parole). Sappiamo che questa non è una decisione presa dal Presidente del Banco Farmaceutico, Dott. Sergio Daniotti, ma da qualche persona seduta nel consiglio della associazione che la pensa ancora alla vecchia maniera con farmacisti di serie A e di serie B.
Il veto è obsoleto per una serie di motivi il primo è che sicuramente noi non siamo in contrasto con Federfarma, anzi UNAFTiSP fin dalla sua fondazione ha sempre favorito e promosso un dialogo civile e costruttivo con il sindacato dei titolari di farmacia per cercare di migliorare l’accesso alla professione di farmacista. Poi le parafarmacie hanno a disposizione gli stessi SOP e OTC che vengono donati dalle farmacie e i farmacisti titolari di parafarmacia sono ben felici di partecipare a tale operazione benefica. Infine questo veto “politico” a livello nazionale cozza con alcune iniziative locali del Banco Farmaceutico che hanno incluso anche le parafarmacie.
La nostra associazione è stufa di dover subire dei no ogni anno che offre la disponibilità dei suoi iscritti per aumentare l’offerta di aiuto alle persone che hanno necessità. Per questo motivo abbiamo avviato un progetto pilota indipendente di raccolta farmaci nelle Parafarmacie della Lombardia, farmaci da donare poi ad associazioni benefiche certificate a carattere nazionale.
Nonostante questa iniziativa chiediamo una risposta definitiva sulle reali cause che spingono il Banco Farmaceutico a rifiutare in maniera sistematica le parafarmacie visto che i vertici di Federfarma non oppongono alcun veto alla partecipazione della nostra associazione. Ci viene il sospetto che il motivo reale che anima alcuni membri del consiglio del Banco Farmaceutico non sia quello di fare beneficienza.
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