“Tutte le attività potranno essere svolte dalla Fondazione sia direttamente che indirettamente, mediante accordi con Associazioni, Fondazioni, Cooperative ed altri soggetti operanti nel settore farmaceutico, Enti pubblici e/o privati” questo quanto riporta all’articolo 3 lo statuto della Fondazione Banco Farmaceutico Onlus dopo la descrizione di quelli che sono i suoi nobili scopi. Scopi che noi di U.Na.F.Ti.S.P. avremmo voluto contribuire a perseguire partecipando alla giornata di Raccolta del Farmaco 2020.
Quindi con la certezza di avere un riscontro positivo abbiamo inoltrato qualche giorno fa la richiesta di partecipazione alla prossima GRF attraverso le parafarmacie nostre aderenti. Ottenuta la risposta credevamo di poter leggere una lettera entusiasta e che magari ci illustrasse come anche in solido i nostri associati avrebbero potuto contribuire.
Invece con delusione e sgomento abbiamo ricevuto una lettera di diniego dalla Presidenza della Fondazione Banco Farmaceutico che fondamentalmente a nostro avviso è basata solo su valutazioni discriminatorie. Infatti tra le motivazioni del diniego si afferma che la GRF è stata realizzata da venti anni grazie al sostegno di altre Associazioni e all’adesione di tanti farmacisti titolari e non ( per la precisione 18.744 professionisti) che hanno contribuito alla sua buona riuscita, garantendo “aiuto alle persone che vivono in povertà attraverso 1.844 enti caritativi ed assistenziali”.
Consentendo quindi, nella versione del Banco Farmaceutico, la partecipazione alla GRF 2020 ad un’Associazione di “parafarmacie” si andrebbe a contraddire la storia e a fare uno “sgarbo” alle Associazioni che storicamente hanno contribuito alla costituzione della Fondazione.
Forse sfugge che U.Na.F.Ti.S.P. è un’associazione costituita da soli farmacisti titolari di Parafarmacia, molti dei quali negli anni passati, avendo lavorato in farmacia, sono stati tra quei 18.744 farmacisti sostenitori della GRF nei trascorsi vent’anni. Ovviamente la parafarmacia è un’istituzione del 2006 quindi esiste da meno di venti anni, ciò vieta a qualsiasi associazione di categoria di potersi fregiare del titolo di fondatori dell’iniziativa, come forse possono fare altre Associazioni di farmacie.
La nostra Associazione per di più è attiva da poco più di un anno e quindi è solo quest’anno che ha potuto fare la richiesta di partecipazione alla GRF.
Iniziativa quest’ultima che riteniamo di grande valore sociale e che vorremmo ci impegnasse in quanto l’oggetto della raccolta, ovvero il farmaco SOP ed OTC, è tranquillamente gestibile anche nelle ns strutture così come in farmacia.
Le motivazioni del diniego quindi appaiono pretestuose e tese solo a creare nuovamente una discriminazione in ambito professionale che anche questa volta, fondata su diritti di censo, vede però escludere una intera categoria anche dalla possibilità di partecipare ad un’iniziativa caritatevole.
Ci si chiede, ma tutto questo realmente coincide con la volontà di capire ed immedesimarsi nei bisogni dell’altro?
Dott. Marco Merigiola
Coordinatore Lazio - UNAFTISP
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