E’ successo di nuovo….si sono “dimenticati” di noi. Succede che venerdì 19 marzo il Consiglio dei Ministri crea un nuovo decreto, se vogliamo epocale, uscito per definire il nuovo ruolo del farmacista vaccinatore per accelerare la campagna vaccinale nazionale. Epocale perché finalmente si scalfisce il regio decreto (TULS) del 1934 che ancora oggi regola la farmacia, le sue licenze statali e l’eredità padre-figlio ma che vietava al farmacista di svolgere alcune attività tra cui per l’appunto vaccinare. Bene, in questo decreto si fa riferimento solo al farmacista di farmacia come possibile vaccinatore escludendo il farmacista di parafarmacia.
Il nostro sindacato durante tutto il weekend ha lavorato, e sta tuttora lavorando, per cancellare questa ennesima umiliazione per tutta la categoria dei farmacisti di parafarmacia. E così tra sabato e domenica, il nostro presidente Daniele Viti si è messo al telefono contattando diversi politici che hanno dato ragione alle sue rimostranze ottenendo e la diponibilità di diversi di loro a modificare in Parlamento e Senato il decreto legge per fare includere anche le parafarmacie con i loro farmacisti vaccinatori. L’azione del nostro presidente è stata coadiuvata da tutti i coordinatori regionali di Unaftisp che hanno sacrificato il loro sabato e la loro domenica per combattere questa nuova ingiustizia ad opera della politica.
Bene, arrivati a lunedì 23 marzo abbiamo ottenuto la solidarietà di diversi politici in tutti gli schieramenti e di presidenti di diverse Commissioni parlamentari, pronti ad aiutarci. Adesso vediamo se il Presidente del Consiglio Draghi e il Ministro Speranza vorranno ascoltare le diverse voci che, sensibilizzate dall’incessante azione che vi abbiamo appena descritto, si sono espresse a nostro supporto. Segnaliamo, fra le altre il comunicato dell’Ordine Nazionale dei Medici (vedi il nostro post di domenica 22 sulla pagina Facebook di Unaftisp) che ha chiesto il coinvolgimento dei farmacisti di parafarmacia nella campagna vaccinale evitando le solite discriminazioni fra i farmacisti e chi ha orecchie per intendere…intenda.
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